BERLUSCONI? 10 E LODE!

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Berlusconi:Alitalia,c’è la cordata

“Ormai mi sono impegnato io”

Una cordata italiana per Alitalia? “Ormai sono impegnato io, quindi si fa”. Questa la risposta di Silvio Berlusconi, all’uscita da Palazzo Grazioli, ai cronisti che gli chiedevano quanta probabilità ci sia di un’offerta da parte di un gruppo di imprenditori italiani per la compagnia di bandiera. Il leader del Pdl ha aggiunto che il prossimo premier dirà un secco no a Air France.

“Non ci sono novità” spiega Berlusconi . “Ho fatto appello agli imprenditori italiani che ritengono come me che non si possa essere colonizzati e quindi bisogna fare Alitalia perchè qui o si fa Alitalia o si muore”.

VELTRONI-BERLUSCONI, BOTTA E RISPOSTA
Alla dichiarazione di Berlusconi è arrivata subito la replica del leader del Pd Walter Veltroni, che ha detto, parlando ai microfoni del Tg1: “Se c’è una cordata alternativa ad Air France per Alitalia si manifesti, ma rapidamente. Bisogna evitare di mettere Alitalia nel tritacarne e che ci sia una cordata che dopo le elezioni non c’è più”. Immediata la replica di Berlusconi: “Sui tempi rapidi convengo con Veltroni. Entro pochi giorni la cordata ci sarà e avrà il supporto di una banca importante”. Veltroni a questo punto ha dato l’ultimatum: se la cordata c’è, venga fuori entro 48 ore.

“CORDATA ENTRO 3 SETTIMANE”
E Berlusconi ha risposto, parlando ai microfoni di Sky Tg24: “C’è la possibilità che importanti imprenditori italiani si facciano avanti, assistiti da importanti banche; occorre il tempo per accordarsi e conoscere i dati del grupp. Alla fine di queste tre o quattro settimane la cordata presenterà una proposta definitiva che penso e spero possa risolvere la situazione”.

“IL PROSSIMO PREMIER DIRA’ NO A AIR FRANCE”
La risposta alla proposta di Air France per l’acquisizione di Alitalia la darà il prossimo presidente del Consiglio e sarà un secco no sempre secondo quanto detto da Berlusconi. “La risposta ad Air France” spiega, sicuro del suo prossimo trasferimento a Palazzo Chigi “la darà il prossimo presidente del Consiglio. E dal prossimo presidente del Consiglio arriva un chiaro e secco no, non contro la Francia ma contro le condizioni ricevute”.

Pensando alle sue prossime “responsabilità di governo”, l’ex premier torna a rilanciare l’ipotesi di una cordata italiana per l’acquisizione della compagnia di bandiera, senza rinunciare a qualche slogan ad effetto: “Qualche minuto fa ho detto a un vostro collega” dice dialogando con i giornalisti “‘facciamo Alitalia o si muore’. Ora mi viene in mente ‘rialzati Alitalia’”, dice parafrasando il suo slogan elettorale. In ogni caso, conclude, il governo non deve “fare colpi di testa” e deve “lasciarci operare dandoci i tempi necessari dopo che ha dato cinque mesi di tempo ad Air France per conoscere i conti di Alitalia. Conti che noi ancora adesso non conosciamo”.

IL PROGETTO DI BERLUSCONI
“Adesso sono in campo io, questa cosa si fa. A patto che il governo non faccia colpi di testa e ci dia la possibilità di operare. Abbiamo lasciato che il governo Prodi operasse senza intervenire, siamo stati in disparte. Ora occorre cambiare strada”. Ricordando di aver lanciato un appello agli imprenditori nostrani perché difendessero l’italianità della compagnia di bandiera, Berlusconi assicura: “Le banche sono disponibili ad appoggiare un’operazione industriale che certamente ha tante possibilità di riuscita. Io comincio a operare in questa direzione in previsione di avere la responsabilità di governo e sono sicuro che si potrà arrivare a un risultato positivo”.

E su Banca Intesa il leader del Pld è certo che non sia ancora uscita dalla partita Alitalia. “Banca Intesa non ha smentito affatto” spiega Berlusconi. “E’ sulle posizioni che aveva mesi fa ed è disponibile ad aiutare un gruppo che presenti un serio piano industriale”. A chi gli ricorda che Passera ha spiegato di non avere una proposta sul tavolo, Berlusconi replica: “Banca Intesa non ha nulla di concreto perché in questi mesi si è trattato solo con Air France”.

BIANCHI: AIR ONE FACCIA LA SUA OFFERTA
E il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi auspica che Air One faccia la sua offerta. “Oggi nulla vieta, anzi io auspico, che venga chiesto anche ad Ap Holding di fare la sua offerta vincolante su Alitalia in modo da poter avere un termine di confronto e spuntare alla fine il risultato migliore”, tra la cordata italiana che comprende Air One e BancaIntesa, ed Air France. Bianchi caldeggia insomma l’ipotesi che venga presa in considerazione un’offerta su Alitalia alternativa a quella presentata dalla compagnia franco-olandese. “Un’offerta alternativa già esiste” spiega Bianchi “ed è stata presentata a dicembre da Ap Holding in parallelo a quella di Air France ed erano offerte non vincolanti. Poi Alitalia ha deciso di dedicare un periodo riservato ad Air France, che è scaduto il 14 marzo, per fare la sua offerta vincolante”.

E intanto si è fatto avanti il gruppo turistico alberghiero Soglia, dicendo di essere disponibile a dare il suo contributo a una eventuale aggregazione di operatori del settore per il salvataggio dell’Alitalia. “Il gruppo concorda con quanto in questi ultimi giorni ha detto Silvio Berlusconi sulla necessità di mantenere in Italia la proprietà del vettore aereo nazionale”, ha sottolineato l’amministratore delegato del gruppo alberghiero, Roberto Onesti. Gerardo Soglia, capo del gruppo salernitano, è candidato alla Camera con il Pdl nel collegio Campania 2. Il gruppo vanta numerose società che operano nel settore turistico-alberghiero e nel settore immobiliare, con un fatturato complessivo che si aggira intorno ai 100 milioni di euro all’anno. Dall’ottobre dello scorso anno il gruppo ha anche acquisito la proprietà del Pescara calcio.

Cosa ne penso io…

Non mi sono mai esposta politicamente e non intendo nemmeno farlo ora, ma

ritengo che Berlusconi dimostri in questa occasione di fare gli interessi del nostro amato Paese.

Svendere l’Alitalia ai francesi non è di certo una mossa coerente, per chi come me, crede nel rilancio dell’Italia. I trasporti e le comunicazioni rappresentano quei settori che non possono e non devono essere colonizzati da marchi stranieri.

Il difficile momento economico-politico che l’Italia attraversa non deve abbatterci.

Svendere (e non vendere) l’Alitalia ai francesi non cambierà nulla ma anzi affosserà ulteriormente la grave situazione economica in cui il nostro Paese versa. Molti lavoratori dell’azienda verrebbero licenziati per l’esubero della compagnia e non sappaiamo a quale futuro andrà incontro Malpensa. Alitalia potrebbe perdere slot importanti di volo e la sua immagine ne sarebbe danneggiata, così come sarebbe danneggiata l’intera credibilità economica italiana che inizia a svendere la più importante azieda di trasporto. Tutto ciò potrebbe causare un effetto domino devastante per la nostra economia e la nostra politica. Per certo la svendita causerebbe un’ulteriore dose di sfiducia verso la nostra economia e il nostro futuro.

Sono pienamente d’accordo con il Presidente Berlusconi! La sua necessaria e intelligente cordata difende l’immagine e l’economia italiana! Io non mi schiero politicamente ma mi schiero a favore o a sfavore delle politiche giuste o sbagliate. Berlusconi non è l’attuale Capo di Governo ma come mai la sua proposta fino ad alcuni giorni fa faceva l’eco? Come mai la stessa cosa non è partita dal Governo Prodi? Vogliamo unirci per il bene del nostro Paese a favore del rilancio della nostra economia e della nostra immagine così pesantemente rovinata? Vogliamo dare un’mmagine da quarto mondo come quelle diffuse dai media per il problema dei rifiuti di Napoli o vogliamo dare un’immagine di un Paese che risale la china lavorando in una giusta direzione di politica, economia, sviluppo e modernità?

Qui non si tratta più di schieramenti politici ma di remare, con serietà e onestà, tutti nella stessa direzione per gli interessi di una nazione che può vantare un glorioso passato in ogni ambito. I problemi sono gli stessi sia a destra che a sinistra, così come le priorità sono identiche. Le soluzioni ai problemi italiani hanno una direzione univoca!

Spero che l’Alitalia mantenga il suo tricolore senza sostiutire il verde con il blu!

Qualcuno di voi sa dirmi quale Nazione non ha una sua compagnia aerea di bandiera? L’Italia sarebbe la prima!

Sono d’accordo con Berlusconi! Se non vogliamo che nel giro di qualche decennio le aziende italiane diventino multinazionali dobbiamo intervenire e tutelare il nostro patrimonio non solo economico ma anche di know out, di marketing e d’ immagine. Sono le grandi aziende e i grandi imprenditori che decidono le sorti del nostro Paese e perdere il loro sostegno potrebbe significare perdere la nostra democrazia (anche se ce n’è rimasta ben poca da tutelare).

Al Cavaliere questa volta voglio dargli un bel 10 e lode!